La nostra tea di San Gimignano oggi, quest’ anno un periodo di fioritura infinito, adesso come nei primi fiori in primavera mostra tutta la sua base gialla, in seguito con il sole da buona Chinensis assume toni arancio e lilla con tocchi di carminio. Non siamo riusciti ancora a scoprirne l’ origine, per le sue caratteristiche è strano che non sia ancora una rosa diffusa e conosciuta: una Tea con un buon profumo dolce e completamente senza spine, non ne presenta neppure sotto i rametti fogliari. L’ ho trovata appunto a  San Gimignano ormai 20 anni fa, nel 01/08/2000 dove era presente in due esemplari all’ apparenza neppure troppo simili, all’ epoca in completo abbandono, uno, sarmentoso ma lasciato a cespuglio, enorme, allargato, compatto; l’ altro arrampicato con lunghissimi rami sottili lungo una scalinata a contendere lo spazio all’ edera. Qualche considerazione ed un’ ipotesi sull’ origine ed una sulla paternità : un paio di anni fa su un alcuni rametti floreali corti ma robusti erano presenti alcune spine tipiche di rosa Tea ed anche piccole spine uncinate sotto le foglie, poi se si fa una talea da rametto floreale corto si ottiene sempre un arbusto. È possibile che in origine questa rosa fosse ad arbusto ed era provvista di spine. Sulla paternità , per la somiglianza con alcune rose di Nabonnand probabilmente bisogna cercare tra le oltre 400 varietà , in gran parte andate perdute, di quella grande famiglia di ibridatori.Â
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Malattie e parassiti
Le malattie fungine più diffuse e che possono recare danni anche gravi indebolendo la pianta, ma di solito non permanenti sono l’oidio che si presenta come una muffa biancastra e la ticchiolatura, macchie nere sulle foglie.
Raramente colpiscono rose vigorose ed in salute, spesso invece in sofferenza ad esempio dopo una fioritura abbonante con forte umidità o dopo un periodo di siccità o in vaso se non sufficientemente annaffiate e concimate. Una volta colpite si può solo fermare con prodotti a base di rame e zolfo, è invece importante la prevenzione con gli stessi prodotti questa volta sistemici appena iniziano a germogliare, operazione di vaporizzazione da fare al mattino con sole basso ed ovviamene in assenza di pioggia o umidità eccessiva operazione da ripetere dopo 15/20 giorni. Se le piante sono colpite in modo serio e la malattia non si arresta è bene tagliare le zone più colpite e togliere le foglie e a fine stagione raccogliere le foglie restanti.
PARASSITI
Gli afidi sono i parassiti più diffusi, possono provocare danni nutrendosi dai germogli, quasi mai gravi ma comunque sono antiestetici e possono indebolire la pianta. Sconsigliamo di utilizzare prodotti chimici che eliminerebbero anche antagonisti naturali come coccinelle, sirfidi, crisope. E’ sufficiente spruzzare macerato d’aglio (4 spicchi macerati in un litro di acqua bollente tenuto in immersione per una notte, filtrato ed addizzionato ad un cucchiaio di sapone di Marsiglia liquido). Gli argidi allo stato larvare sono piccoli bruchi che mangiano le foglie dal bordo, se sono numerosi possono defogliare tutta la pianta, si combattono con prodotti a base di piretro. L’adulto è un imenottero dall’aspetto di una piccola vespa che riconoscibile dal colore arancione nella parte inferiore del corpo, si ferma a lungo sui getti freschi per deporre le numerose uova e può essere eliminato facilmente, se il rametto è segnato o si piega ha già le uova ed è bene tagliarlo.
Ci sono altri imenotteri che possono procurare danni, mai però gravi come tentredine, endelomya aethiops. E comunque non eliminabili neppure con prodotti chimici.
CETONIELLA
Recentemente questo piccolo (non troppo scarabeo) si è molto diffuso, si nutre direttamente della parte fertile del fiore, pu? fare disastri soprattutto, ma non solo, sulle rose chiare. E’ bene eliminarlo manualmente presto, prima che si diffonda al mattino o la sera altrimenti vola via, basta una bottiglia a collo largo ed un piccolo tocco con le dita per intrappolarle. Non esistono prodotti chimici adatti allo scopo.
RAGNETTO ROSSO
Un piccolissimo insetto che può colpire soprattutto le rose in vaso in pieno sole, più raramente in terra dopo una lunga siccità e gran caldo, si nutre delle foglie fino a farle ingiallire (giallo bronzo) e cadere. Si può moltiplicare in modo esponenziale quasi sempre nelle piante in vaso fino a bloccarne la crescita. Si può combattere con un acaricida specifico o in modo ecologico con 40 grammi per litro di sapone di marsiglia lavando le foglie, sistema che però può rivelarsi non completamente risolutivo.